il PANE DI SEMOLA TRADIZIONALE DELLA SARDEGNA
CON GRANO DURO SARDO
E' un tipico pane sardo diffuso in tutta la Sardegna, a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo. Il termine sardo deriva dal verbo carasare, che significa tostare. Durante la carasadura il pane viene rimesso nel forno per la cottura finale: tale cottura lo rende croccante.
E' un pane tipico sardo diffuso in tutta la Sardegna, a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo. Il termine sardo deriva dal verbo "carasare", che significa tostare. Durante questo processo il pane viene rimesso nel forno per la cottura finale: tale cottura lo rende croccante.
Antichissimo pane, tipico sardo, di origine araba. Preparato con farina di grano duro, acqua, sale e lievito. La necessità di trascorrere lunghi periodi lontano da casa, per la transumanza, resa obbligatoria dalla scarsità di terra fertile, indusse gli antichi sardi a tostare questo prezioso pane, allo scopo di aumentare la sua capacità di conservazione
Il pane carasau del Panificio Santu Predu dura a lungosenza perdere le sue preziose caratteristiche organoletti-che e si può consumare al naturale, cioè secco, accom-pagnato a una moltitudine di sapori salati o dolci. Unodei modi per assaporarlo è dopo una rapida immersionein acqua, passaggio che restituisce alla sottile sfoglial'umidità e la morbidezza necessarie perché possa essereavvolta intorno a squisite fette di salumi o spicchi di for-maggio, oppure utilizzato come base per la preparazionedi primi piatti. Per bagnarlo nel modo corretto bisogna farscorrere l’acqua unicamente sulla parte interna e ruvidadella sfoglia, poi si sgocciola tenendola per qualcheistante in posizione verticale. Grazie a questa importantecaratteristica è possibile utilizzare il pane carasau anchesotto pietanze succose come carni rosse cotte al sangue,oppure cibi che rilasciano oli o grassi
Antichissimo pane, tipico sardo, di origine araba. Preparato con farina di grano duro, acqua, sale e lievito. La necessità di trascorrere lunghi periodi lontano da casa, per la transumanza, resa obbligatoria dalla scarsità di terra fertile, indusse gli antichi sardi a tostare questo prezioso pane, allo scopo di aumentare la sua capacità di conservazione.
Il pane carasau del Panificio Santu Predu dura a lungo senza perdere le sue preziose caratteristiche organoletti-che e si può consumare al naturale, cioè secco, accompagnato a una moltitudine di sapori salati o dolci. Unodei modi per assaporarlo è dopo una rapida immersionein acqua, passaggio che restituisce alla sottile sfoglial'umidità e la morbidezza necessarie perché possa essereavvolta intorno a squisite fette di salumi o spicchi di for-maggio, oppure utilizzato come base per la preparazionedi primi piatti. Per bagnarlo nel modo corretto bisogna farscorrere l’acqua unicamente sulla parte interna e ruvidadella sfoglia, poi si sgocciola tenendola per qualcheistante in posizione verticale. Grazie a questa importantecaratteristica è possibile utilizzare il pane carasau anchesotto pietanze succose come carni rosse cotte al sangue,oppure cibi che rilasciano oli o grassi
E’ uno degli alimenti-simbolo della gastronomia sarda: un pane originale, addirittura unico, le cui origini vengono fatte risalire, secondo alcuni studi, all’epoca nuragica (1800 a.C. – 200 d.C.). Sempre presente sulle tavole dei sardi, ha varcato il mare ed oggi è conosciuto ed apprezzato nel resto d’Italia e sui mercati internazionali. La sua caratteristica croccantezza, il gusto delicato e raffinato, la praticità nel consumo e nella conservazione, fanno sì che questo meraviglioso alimento possa essere accostato a qualsiasi tradizione gastronomica.
E’ uno degli alimenti-simbolo della gastronomia sarda: un pane originale, addirittura unico, le cui origini vengono fatte risalire, secondo alcuni studi, all’epoca nuragica (1800 a.C. – 200 d.C.). Sempre presente sulle tavole dei sardi, ha varcato il mare ed oggi è conosciuto ed apprezzato nel resto d’Italia e sui mercati internazionali. La sua caratteristica croccantezza, il gusto delicato e raffinato, la praticità nel consumo e nella conservazione, fanno sì che questo meraviglioso alimento possa essere accostato a qualsiasi tradizione gastronomica.
E’ uno degli alimenti-simbolo della gastronomia sarda: un pane originale, addirittura unico, le cui origini vengono fatte risalire, secondo alcuni studi, all’epoca nuragica (1800 a.C. – 200 d.C.). Sempre presente sulle tavole dei sardi, ha varcato il mare ed oggi è conosciuto ed apprezzato nel resto d’Italia e sui mercati internazionali. La sua caratteristica croccantezza, il gusto delicato e raffinato, la praticità nel consumo e nella conservazione, fanno sì che questo meraviglioso alimento possa essere accostato a qualsiasi tradizione gastronomica.
Le farine certificate “Bio” sono provenienti dal grano coltivato in campi selezionati con ancora maggior cura, utilizzando metodi di coltivazione a basso impatto ambientale che preservano le sostanze organiche naturalmente presenti nel terreno e che ritroviamo nel gusto e nella qualità del prodotto finito
Antichissimo pane, tipico sardo, di origine araba. Preparato con farina di grano duro, acqua, sale e lievito. La necessità di trascorrere lunghi periodi lontano da casa, per la transumanza, resa obbligatoria dalla scarsità di terra fertile, indusse gli antichi sardi a tostare questo prezioso pane, allo scopo di aumentare la sua capacità di conservazione.