Una miscela di bitter e vermouth rosso danno vita a questo cocktail aperitivo di lontana concezione. In un bicchiere basso aggiungere tanto ghiaccio, 2 tazzine da caffè di miscela e completare con uno spruzzo di acqua frizzante. Mescolare delicatamente e guarnire con una fetta d’arancia.
Il leggendario gin del contrabbandiere sardo chiamato Grifu. Creato utilizzando esclusivamente botaniche spontanee del territorio che crescono vicino al mare e una particolare salvia endemica, con l’aggiunta di agrumi raccolti all’interno dell’orto botanico aziendale. Questa particolare lavorazione delle botaniche messe in infusione fresche, appena raccolte, consente di trasferire al gin un’elevata morbidezza, con un finale delicato e agrumato.
L’amaro. Unico e irripetibile. Avvolgente e intrigante come il miele di corbezzolo che ne custodisce il cuore, racconta la Sardegna impetuosa e selvaggia come nessuno. Colore ambrato intenso con venature calde sui toni del marrone più scuro. Il profumo è forte e caratteristico. Si apre con coinvolgenti note vegetali, ricordi di erbe officinali, iperico, santolina e timo accompagnati da note di miele di corbezzolo, profumo di artemisia e macchia mediterranea. Gusto pieno e avvolgente, persistente. In bocca, all’assaggio provoca un’esplosione di note fresche e amare della macchia mediterranea sarda. Richiama aromi e profumi. La natura selvaggia è perfettamente bilanciata dal sapore agrodolce del miele di corbezzolo, il finale è decisamente balsamico. In bocca persistono su tutto l’iperico e l’artemisia. L’alchimia Bomba Carta è data dall’incrocio millimetrico tra erbe autoctone raccolte nell’orto botanico aziendale, santolina, iperico, elicriso, timo, artemisia, a cui viene aggiunta la magia del miele di corbezzolo, unicamente amaro e autenticamente sardo.
Il Mirto di Sardus Gigas, nasce come tributo allo straordinario rinvenimento dei giganti di pietra arenaria gessosa di epoca nuragica avvenuto nella penisola del Sinis nel 1974 ed oggi oggetto di studio delle università di tutto il mondo.
Come gli archeologi hanno saputo ricomporre i frammenti delle statue, le mani del nostro mastro mirtaio hanno saputo coniugare l'antichissima ricetta del liquore più evocativo della nostra tradizione creando questo raro ed inimitabile liquore digestivo.